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Amministrative 2012: l’Italia alla rovescia
Raramente ho avuto modo di commentare risultati cosi’ piacevoli, almeno dal mio punto di vista.
Iniziamo con il risultato della Lega nei 26 comuni capoluogo che hanno votato in questa tornata amministrativa. Se consideriamo le ultime elezioni – qualunque esse siano, europee e/o regionali – la Lega partiva da 128mila voti con oltre il 9% percentuale. A questo giro ha raccolto, si fa per dire, 41mila voti pari al 2,72%. In pratica perde 80mila voti secchi. La cosa più interessante e’ che a beneficiarne non e’ nessuna, ma proprio nessuna, delle liste pseudo indipendentiste che qua e la’ si sono presentate al Nord. Le varie Veneto Indipendensa et simili infatti raccolgono meno di 100 voti a testa. Si puo’ quindi agevolmente concludere che le varie panzane sulla Padania, l’autonomia, la secessione erano appunto panzane.
E ora passiamo al PDL. Il quale PDL passa da 407mila voti a 176mila. In due/tre anni il partito(?) di Berlusconi ha perso quindi 230mila voti. Cioe’ il 56% dei voti.
Dove sono andati a finire questi 300mila e passa voti? In parte sono finiti in astensionismo. Infatti i non votanti (tra astenuti/bianche e nulle) aumentano di circa 100mila voti, da 1100mila a 1200mila circa. Da notare, per inciso, che a Palermo le schede nulle sono un’enormità, oltre 20mila, pari al 5% dei votanti.
Un’altro bel gruzzoletto si sposta verso il centro, che tra lista ufficiali e liste civiche collegate, porta a casa un risultato migliore di quanto appaia a prima vista, cioe’ circa il 14% pari a 220mila voti, a fronte degli iniziali 88mila.
Infine sempre interno al centrodestra da notare che il miglior risultato lo ottengono le liste civiche, che sommate, ai partitini di area totalizzano 200mila voti, pari a piu’ del 13%, in pratica il primo partito del centrodestra, segnalando a mio parere una forte insofferenza dell’elettorato moderato per i simboli politici che li hanno rappresentati in questi ultimi anni.
Nel centro sinistra perdono voti tutti e tre i partiti della foto di Vasto, che cedono un bel po’ di voti alle civiche d’area che raggiungono il 13% e oltre. In particolare il PD passa da 360mila a 240mila, confermandosi tuttavia il primo partito italiano, con percentuali pidiessine pero’, intorno al 16%.
Il Movimento 5 stelle guadagna 80mila voti raggiungendo il 7%, una percentuale in linea con gli ultimi sondaggi nazionali.
D’altronde se consideriamo la voce Altri nei risultati elettorali, che comprende le varie liste civiche che correndo da sole sono di difficile posizionamento, che e’ pari al 11% e lo si divide equamente tra centrodestra e centrosinistra, si vede come, a livello di coalizioni, i numeri siano quelli degli ultimi sondaggi, cioe’ 42% csx vs 33% Cdx.
Da notare che attualmente secondo le mie proiezioni il centrosinistra vincerebbe anche in Lombardia, portando a casa 173 senatori.
In effetti l’analisi territoriale da’ risultati molto interessanti, in una Italia politica che pare assolutamente ribaltata.
Il PD e’ il primo partito al Nord, il M5S il secondo nel Nord Est e il terzo nel Nord Ovest. Da Roam in su il PD ha il 20% e oltre, a Sud questa percentuale si dimezza, a certificare le enormi difficolta’ che ha il partito nel meridione, devastato da pessime prove di governo e da ambigue alleanze.
Il PDL ha il suo picco nel Centro(!) con circa il 15% mentre nel resto d’Italia veleggia intorno al 10%, punto piu’ punto meno.
Al Sud siamo al tripartitismo con Terzo Polo, Centrodestra e centrosinistra tutti compresi tra il 24% e il 33%.
Problemi al Sud anche per il M5S che come una Lega novella si prosciuga al 2,3%.
Voti e grafici li trovate qui
Tutti i numeri del Porcellum: dal Nuovo Ulivo a Forza Gnocca
Dopo la simulazione dei risultati nel caso si andasse alle elezioni con l’attuale assetto di coalizioni e l’attuale legge elettorale, si sono esplorati alcuni futuribili scenari tra quelli ipotizzati nei retroscena dei vari giornali.
Riepilogando lo scenario Nuovo Ulivo vedrebbe andare al voto una coalizione di centrosinistra formata da PD IDV e SEL piu’ partiti minore, una coalizione di centro destra formata da PDL, Lega, La Destra e altri partiti minori, una coalizione di centro comprendente UDC, FLI API e MPA con M5S e FDS in corsa solitaria.
Il secondo scenario affrontato vede un accordo di desistenza tra il CentroSinistra e la FDS. Questa non si presenterebbe alle elezioni con un simbolo proprio ma candiderebbe un certo numero di esponenti nelle fila dei partiti di centrosinistra per ottenere una sorta di diritto di tribuna. Le atre coalizioni rimarrebbero immutate.
Il terzo scenario e’ quello della Grande Alleanza, ovvero tutti contro Silvio: CentroSinistra e Terzo Polo si riunirebbero in un grande rassemblement politico. Pero’ entrambi pagherebbero un grosso dazio a questa unione. I centristi conserverebbero solo il 60% dei voti loro accreditati dai sondaggi e cederebbero il resto al centro destra. D’altro canto M5S e Fds guadagnerebbero dal dissanguamento del PD verso sinistra.
L’ultimo scenario, il piu’ futuribile, e’ quello di Silvio contro tutti. Berlusconi fonda l’ennesimo partito, spacca in due il PDL e va al voto con il solo appoggio de La Destra. Anche la Lega farebbe corsa solitaria, mentre quello che resta del PDL si unirebbe ai centristi per formare un nuovo centrodestra. Il M5S e la FdS correrebebro comunque da soli
Nuovo Ulivo
Qui c’e’ l’analisi dettagliata
Desistenza
In caso di desistenza tra FdS e Nuovo Ulivo i modelli predittivi indicano una sola grossa differenza rispetto allo scenario precedente: il centrosinistra vincerebbe in Sicilia. E’ un risultato da prendere con tutte le cautele del caso vista lo notoria instabilita’ dei flussi elettorali siciliani, nonche’ la loro volubilita’ in base a fattori prettamente locali, comunque la possibilita’ esiste.
Grande Alleanza
In caso di Grande Alleanza il centrosinistra vincerebbe ovunque tranne che nel Lombardo Veneto, facendo pero’ man bassa di extra seggi un po’ dovunque. Da notare che la fuoriuscita di elettori di sinistra verso il M5S, facendogli superare la soglia del 4% alla camera e dell’8% in Senato in Emilia Romagna, porterebbe un nutrito gruppo di grillini in parlamento. Inoltre il PDL rischierebbe di essere il primo partito alla Camera e al Senato.
Forza Silvio
E’ lo scenario piu’ improbabile e vedrebbe il centro sinistra vincere ovunque tranne che in Sicilia, che sarebbe appannaggio del Terzo Polo. Tuttavia Forza Silvio porterebbe un buon numero di deputati e senatori e anche la Lega avrebbe qualcosa in piu’ di un semplice diritto di tribuna. Da notare che nella confusione generale il M5S conquisterebbe 2 senatori in Emilia Romagna
I partiti e gli scenari
Sull’effetto degli scenari sui risultati dei partiti c’e’ da notare una cosa interessante. Mentre i partiti minori sono piu’ o meno insensibili al mutare delle coalizioni, almeno in termini di deputati e senatori eletti, chi invece ne soffre di piu’ sono PD e PDL. In effetti mentre nei primi due scenari il PD raccoglie il massimo numero di eletti, nello scenario della Grande Allenaza e’ il partito piu’ penalizzato in termini di eletti. Giusto il contrario di quello che accade per il PDL.