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Sondaggi segreti(?): media e proiezione seggi Camera e Senato
Girando in rete – facebook e internet e forum vari- si trovano parecchie indiscrezioni sui sondaggi secretati, ormai divenuti una sorta di segreto di Pulcinella, tanto che basta andare sui feed Facebook di giornalisti come Fabrizio Rondolino per leggerli interamente. Ho preso quindi le indiscrezioni che reputo più sicure e ho provato a fare una media
ISPO
Bersani 32,7 (Pd 27,7, Sel 4, Tabacci 1)
Berlusconi 28 (Pdl 20,2, Lega 5,9, Fd’I 1,3)
Grillo 20,7
Monti 11,3 (Monti 8)
Ingroia 4,9
Giannino 1,4
SWG
Bersani 36
Berlusconi 30
Grillo 19
Monti 10
Ingroia 3
Giannino 1
DEMOS
Bersani 33 (Pd 29, Sel 3-4, Tabacci 1)
Berlusconi 28 (Pdl 20, Lega 5, altri 3)
Grillo 19
Monti 14 (Monti 10, Casini 3, Fini 1)
Ingroia 3
EUROMEDIA
Bersani 34-35 (Pd 29-30, Vendola 4, Tabacci 1)
Berlusconi 30 (Pdl 21, Lega 5, Fd’I 1,8, Grande Sud 1,2, Destra 1)
Grillo 17
Monti 10-11 (Monti 8, Casini 2)
Ingroia 4
Giannino 2
EMG
Bersani 33-34
Berlusconi 28-29
Grillo 20-21
Monti 10-11
Ingroia 3-4
Lorien
Berlusconi 28.6
Bersani 35.4
MOnti 11.4
Grillo 19
Ingroia 3.2
altri 2.4
IPSOS
Bersani 34
Berlusconi 26
Monti 11
Ingroia 4
Grillo 23
altri 2
Le tendenze sono alquanto simili: IBC almeno il 33% dei voti, Centrodestra mai sopra il 30%, Grillo oltre la soglia del 20% anche se abbiamo un paio i dati inferiori, Ingroia sotto il 4% fatta eccezione per ISPO che lo vede vicino al 5%
Come medie IBC perde uno o due decimali rispetto a 15 giorni fa, il centrodestra ne guadagna altrettanti ma niente di significativo. Significative invece sono il crollo di Monti, la debacle di Ingroia e l’ascesa di Grillo che puntail 20% e oltre.
A livello di seggi i dati migliorano per IBC al senato che raggiunge quasi i 150 seggi ma male per Monti che ne guadagna solo 14. Un ipotetico governo Bersani- Monti avrebbe solo 5 voti di maggioranza al Senato.
PS C’e’ da dire pero’ che la distribuzione del voto alle 12 zone rosse vs zone blu e citta’ vs provincia sembra favorire abbastanza il centrosinistra e sfavorire il centrodestra, specie in Lombardia e Piemonte, Campania. Piu’ indecifrabile altrove. E questo potrebbe dare la spinta decisiva a IBC nell’Ohio d’Italia
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Domenica e lunedì l’Italia sceglierà il suo nuovo leader. I sondaggi “segreti” parlano del boom di Grillo e di un Monti che rischia di non avere una coalizione.
I giornali e le tv italiane non possono rendere pubblici i risultati dei sondaggi, ma le più note società di rilevamento della Penisola non hanno smesso di farli. «Grillo sta salendo, ma non salirà al di là di quanto fatto da Berlusconi nel 1994 (21%, ndr), il livello massimo è il 20%», ci spiega Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto. Anche per Antonio Valente, politologo e Ceo di Lorien, il Movimento 5 Stelle rappresenterà una grossa sorpresa in queste elezioni. «Si tratta di nuova politica – sottolinea – non di antipolitica». Pure in casa Swg si delinea la medesima situazione, benché il risultato sia difficile da quantificare, «perché l’esposizione di questi giorni di Grillo potrebbe portare a sovrastimarlo», spiega Maurizio Pessato.
Secondo Piepoli è la sinistra che salirà al governo, «la tendenza è quella di una vittoria piuttosto netta del Pd, sia alla Camera che al Senato». Antonio Valente, invece, dà un vantaggio netto al centrosinistra alla Camera, ma rimane più cauto per quanto riguarda il Senato: «saranno Lombardia, Sicilia, Campania e Veneto, regioni in bilico, a decidere la partita». Pessato, poi, stima un vantaggio attorno ai cinque punti alla Camera, e poco più ampio al Senato, «per il meccanismo del voto utile e perché l’elettorato più anziano (per il Senato votano gli over 25) tende a votare i partiti tradizionali, Pd e Pdl». Popolo della Libertà che ha però perso qualche colpo nell’ultima settimana, Pessato è risoluto «non c’è possibilità alcuna che il centrodestra possa pensare di raggiungere il centrosinistra alla Camera». Tanto più che nessuno vede più il partito di Berlusconi raggiungere il 20%.
Nonostante questa campagna elettorale abbia mostrato molte brutture, Valente vede uno spiraglio di speranza. «In ogni caso il Parlamento vedrà cambiare il 50% di deputati e senatori. Soprattutto a centrosinistra vi sarà un profondo ricambio generazionale».
Ai pessimisti, invece, che prevedono l’incubo dell’ingovernabilità risponde Pessato. Il vicepresidente di Swg pensa che sia a Vendola sia a Monti convenga scendere a compromessi. «E vale anche per Casini e Fini. Che il Pd sia o meno autosufficiente dovranno far prevalere un senso di responsabilità. Se non danno governabilità al paese, si tornerà presto alle urne e loro non si potranno più ripresentare, nessuno di loro».
Sono giorni che Berlusconi punzecchia Monti, «non raggiungerà il 10%», racconta il Cavaliere, soglia minima per portare alla Camera i suoi deputati. «È attendibile – ci spiega ancora Piepoli – Monti è al limite del 10%, potrebbe esserci come non esserci».
