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I flussi elettorali nelle elezioni comunali a Napoli
I risultati del primo turno delle elezioni comunali a Napoli presentano una distribuzione di voto molto interessante che vale la pena investigare con tecniche statistiche, come quella di Goodman qui descritta.
In questo caso invece di esplorare i flussi elettorali tra due differenti elezioni si e’ investigata la correlazione tra voto ai partiti e voto ai candidati sindaco. L’ analisi ha riguardato solo i principali candidati a sindaco e i partiti di rilevanza nazionale, le liste civiche sono state accorpate sotto la diverse voci “Altro”. Unica eccezione la lista civica collegata a Mastella che e’ stata sommata alla lista Udeur.
Il voto ai sindaci
Alcuni dati appaiono molto interessanti. Fico del Movimento 5 Stelle raccoglie solo poco più del 50% dei voti dal suo schieramento mentre riceve voti in egual misura da centrodestra e da coloro che han votato solo il sindaco, circa il 18%. Lettieri invece raccoglie voti solo dalle sue liste, quasi il 92%, e tra coloro che votano solo il sindaco e’ quello meno votato, a parte Mastella. Lo stesso dicasi per Morcone e Pasquino, sebbene abbiano riscosso qualche maggiore consenso tra chi ha votato solo per la carica di primo cittadino. Viceversa DeMagistris si presenta come un candidato assolutamente trasversale. I voti in misura più o meno significativa, gli arrivano da tutto lo schieramento politico, ma soprattutto e’ tra coloro che votano solo il sindaco che raccoglie quasi un terzo dei suoi voti, più o meno quanto raccoglie tra gli schieramenti avversari.
Il voto degli elettori
Anche la distribuzione dei voti per partito presenta alcune sorprese. Gli elettori del Movimento 5 Stelle ad esempio si dividono a metà tra il loro candidato Fico e Luigi DeMagistris. Quest’ultimo poi presenta un altissimo livello di fedeltà elettorale. Addirittura tra le sue liste civiche nessuno vota per candidati diversi da lui e lo stesso dicasi per IdV e FdS i cui elettori confermano la fiducia nell’ex-magistrato a livelli altissimi, al 98%. Leggermente più bassi i numeri per Lettieri, ma comunque le liste a lui collegato lo votano ben oltre il 90%. Pasquino mostra invece di avere un tasso di fedeltà non eccezionale, all’incirca l’80% degli elettori di FLI API e civiche a lui collegate lo vota. Leggermente meglio gli capita con gli elettori dell’UDC che all’85% votano per lui. Anche il prefetto Morcone ha una distribuzione di voto abbastanza negativa. A parte gli elettori del PD che disciplinatamente votano per lui, al 92%, sconta uno scarso feeling tra gli elettori di SeL, che votano per lui solo per il 68% e soprattutto nelle liste civiche di centrosinistra a lui collegate i cui elettori lo votano meno che per il 40%, preferendogli di gran lunga DeMagistris, il quale raccoglie anche un 15% di preferenze da elettori di FLI e perfino un 4% degli elettori delle varie liste di centrodestra.
La maledizione di Tuthankamon-Prodi
Riassumendo, dopo 2 anni e mezzo:
Mastella: colui che lo pugnalo’ alle spalle non si presento’ nemmeno alle elezioni del 2008 e fini’ per mendicare un posto in lista nel PDL alle Europee. Sparito dalla politica italiana si gode una immeritata pensione a Bruxelles
Bertinotti: la Cassandra che predi’ la fine di Prodi e’ stato politicamente raso al suolo, cancellato dalla memoria collettiva e maledetto dai pochi che lo nominano ancora
Veltroni: l’improvvido ispiratore della caduta del governo Prodi dopo una ingloriosa segreteria costellata di sconfitte, non e’ ancora espatriato in Africa e oramai ravana tra le seconde file del PD in attesa di essere definitivamente cestinato
Berlusconi: colui che armo’ Mastella dopo aver vinto le elezioni del 2008 con la piu’ larga maggioranza nella storia d’Italia s’e’ ridotto nelle medesime condizioni di Prodi: dopo un anno e mezzo di scandali sessuali e finanziari come nessun altro leader di paese civile e il divorzio da Veronica, ormai ridotto a barzelletta internazionale, e’ sfiduciato dal Presidente della camera, infilzato dai voltagabbana e ha deciso di immolarsi come il Professore chiedendo un voto in parlamento ai FELloni traditori.