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I garantiti vs i disperati


protetti vs disperati

Vedevo oggi le statistiche del voto per categoria professionale e penso che possano essere riassunte cosi’:

I garantiti: impiegati, tecnici quadri, assunti a tempo indeterminato con stipendi dignitosi assieme ai pensionati che hanno un reddito sicuro per quanto minimo votano per il PD in quanto e’ il partito che gli garantiva maggiore sicurezza.

I settori meno garantiti, direi i disperati di questi anni, quelli che ormai non hanno nulla da perdere nella loro esistenza precaria, liberi professionisti, piccoli imprenditori, studenti, disoccupati, con la significativa eccezione degli operai, hanno invece votato per il M5S nella speranza che qualcosa cambi.

L’unico settore che invece ancora vota in massa per il PDL sono le casalinghe, decisamente non una base elettorale da cui minacciare rivoluzioni, in qualsiasi senso, in questo paese.

Da questo punto di vista entrambe le campagne elettorali di Bersani e Grillo hanno fatto centro nei rispettivi target, il problema e’ che il paese e’ più insicuro di quanto credesse Bersani

Trovare lavoro su Facebook


Facebook non e’ certo un network professionale, essendo nato per tutt’altri scopi. Tuttavia ospitando ormai circa 500 milioni di profili era inevitabile che qualcosina anche sul lato lavorativo si muovesse.

Le prime “cose” apparse sono profili dedicati alla ricerca di lavoro, che si rifanno a siti che a questo sono dedicati. Due esempi italiani sono Lavoro nel Turismo e Bianco Lavoro, quest’ultimo anche con una semplice app dedicata che rimanda al sito sulla base di una ricerca geografica. In entrambi i casi le posizioni vengono pubblicate sul profilo facebook.

Piu’ interessante e professionale una app che si chiama Work for Us che puo’ essere installata sulle pagine delle aziende, come ad esempio l’Oreal o Sopragroup. Un esempio italiano e’ quello fornito dalla K2, Italy It Job Oportunities.

Consente di fare ricerche tra le posizioni pubblicate dall’azienda, di ordinarle per categoria ed eventualmente di lasciare un cv “libero”.

Ovviamente in entrambi i casi si sconta il fatto che non si riesca a fare ricerche a largo raggio. O si diventa amici del profilo e si seguono tutti i post, oppure si “punta” l’azienda e si va direttamente sulla sua pagina, nella speranza che abbia l’app installata, oltre che ovviamente la posizione desiderata.

Un servizio migliore e’ offerto da CareerBuilder che consente, con una app proprietaria di ricercare la posizione per skill e per geografia, con apposita sezione internazionale, dove pero’ manca l’Italia.