Archivi Blog

Tutti i numeri del Porcellum: dal Nuovo Ulivo a Forza Gnocca


Dopo la simulazione dei risultati nel caso si andasse alle elezioni con l’attuale assetto di coalizioni e l’attuale legge elettorale, si sono esplorati alcuni futuribili scenari tra quelli ipotizzati nei retroscena dei vari giornali.

Riepilogando lo scenario Nuovo Ulivo vedrebbe andare al voto una coalizione di centrosinistra formata da PD IDV e SEL piu’ partiti minore, una coalizione di centro destra formata da PDL, Lega, La Destra e altri partiti minori, una coalizione di centro comprendente UDC, FLI API e MPA con M5S e FDS in corsa solitaria.

Il secondo scenario affrontato vede un accordo di desistenza tra il CentroSinistra e la FDS. Questa non si presenterebbe alle elezioni con un simbolo proprio ma candiderebbe un certo numero di esponenti nelle fila dei partiti di centrosinistra per ottenere una sorta di diritto di tribuna. Le atre coalizioni rimarrebbero immutate.

Il terzo scenario e’ quello della Grande Alleanza, ovvero tutti contro Silvio: CentroSinistra e Terzo Polo si riunirebbero in un grande rassemblement politico. Pero’ entrambi pagherebbero un grosso dazio a questa unione. I centristi conserverebbero solo il 60% dei voti loro accreditati dai sondaggi e cederebbero il resto al centro destra. D’altro canto M5S e Fds guadagnerebbero dal dissanguamento del PD verso sinistra.

L’ultimo scenario, il piu’ futuribile, e’ quello di Silvio contro tutti. Berlusconi fonda l’ennesimo partito, spacca in due il PDL e va al voto con il solo appoggio de La Destra. Anche la Lega farebbe corsa solitaria, mentre quello che resta del PDL si unirebbe ai centristi per formare un nuovo centrodestra. Il M5S e la FdS correrebebro comunque da soli

Nuovo Ulivo

Qui c’e’ l’analisi dettagliata

Desistenza

In caso di desistenza tra FdS e Nuovo Ulivo i modelli predittivi indicano una sola grossa differenza rispetto allo scenario precedente: il centrosinistra vincerebbe in Sicilia. E’ un risultato da prendere con tutte le cautele del caso vista lo notoria instabilita’ dei flussi elettorali siciliani, nonche’ la loro volubilita’ in base a fattori prettamente locali, comunque la possibilita’ esiste.

Grande Alleanza

In caso di Grande Alleanza il centrosinistra vincerebbe ovunque tranne che nel Lombardo Veneto, facendo pero’ man bassa di extra seggi un po’ dovunque. Da notare che la fuoriuscita di elettori di sinistra verso il M5S, facendogli superare la soglia del 4% alla camera e dell’8% in Senato in Emilia Romagna, porterebbe un nutrito gruppo di grillini in parlamento. Inoltre il PDL rischierebbe di essere il primo partito alla Camera e al Senato.

Forza Silvio

E’ lo scenario piu’ improbabile e vedrebbe il centro sinistra vincere ovunque tranne che in Sicilia, che sarebbe appannaggio del Terzo Polo. Tuttavia Forza Silvio porterebbe un buon numero di deputati e senatori e anche la Lega avrebbe qualcosa in piu’ di un semplice diritto di tribuna. Da notare che nella confusione generale il M5S conquisterebbe 2 senatori in Emilia Romagna


I partiti e gli scenari

Sull’effetto degli scenari sui risultati dei partiti c’e’ da notare una cosa interessante. Mentre i partiti minori sono piu’ o meno insensibili al mutare delle coalizioni, almeno in termini di deputati e senatori eletti, chi invece ne soffre di piu’ sono PD e PDL. In effetti mentre nei primi due scenari il PD raccoglie il massimo numero di eletti, nello scenario della Grande Allenaza e’ il partito piu’ penalizzato in termini di eletti. Giusto il contrario di quello che accade per il PDL.



Pubblicato su “Il Termometro Politico”

La cosa più ridicola


La cosa più ridicola in questo dibattito sull’alleanza del PD con il Terzo Polo e’ che in tutta evidenza non si farà. E non si farà perché non conviene a Fini e Casini. I 4 lettori di questo blog sanno gia’ che l’UDC alleata con il centrosinistra perde voti, e non ci vuole un fine analista dati per immaginare che succederebbe lo stesso per Fli. Del resto anche i sondaggi, più o meno farlocchi, mostrano la stessa tendenza, il Terzo Polo quando si allea con il centrosinistra perde voti.

Il punto e’ che Fini e Casini giocano una partita di successione a Berlusconi, non di alternativa al Premier. Che invece e’ lo scopo – dovrebbe esserlo – per il centrosinistra.

E’ ovvio che, avendo il medesimo obiettivo, Fini, Casini e Bersani possano avere convergenze tattiche, come la mozione di sfiducia, ma certo non strategiche.

Confusamente questo lo comprendono anche dalle parti del PD, tuttavia immaginano un percorso della crisi che non offre nessun  vantaggio a Fini e Casini.

L’alleanza con il Terzo Polo infatti non assicura in caso di elezioni, la vittoria su Berlusconi, espone i due ex-alleati del premier all’accusa di intelligenza coi comunisti e gli fa pure perdere voti.

Peraltro anche il solo annuncio di un CLB (Comitato di Liberazione da Berlusconi, da Tremaglia a Dilberto)  per le elezioni farebbe franare Fli assicurando a Berlusconi il margine necessario per gestire la Camera.

A Fini e Casini conviene piuttosto impedire a Berlusconi di vincere al Senato, per poi contrattare un loro rientro al governo, magari spedendolo al Quirinale, assicurandosi la successione a vantaggio dei loro competitor che sono rimasti nel centro-destra, Formigoni e Tremonti.

Per cui, alla fine, il PD stringera’ un alleanza con IdV e SeL e magari raccoglierà un po’ di partitini vari, tipo verdi e radicali, per raccogliere qualche punticino percentuale in più, ma arriverà all’alleanza esausto e senza convinzione, flagellato da mesi di polemiche sulla sua inconcludenza con un corollario di fallimento sulla tattica centrista bersaniana, essere cioe’ il perno centrale dell’alleanza e non il motore principale, la sua avanguardia, come immaginato da Veltroni.

Il risultato sara’ che tutti gli elettori border line, schifati dagli ammiccamenti a Fini e Casini, estenuati dalle continue ambiguità dei leader democratici, finiranno per votare SeL o astenersi.

Un capolavoro, senza alcun dubbio.