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Medie Sondaggi al 19 Settembre
Dopo la lunga pausa estiva nella prima meta’ di settembre sono apparsi i nuovi sondaggi che cominciano a testare l’opinione degli elettori in un autunno che potrebbe persino rilevarsi elettorale, cosa mai successa prima, causa le turbolenze legate alla procedura di decadenza da Senatore di Silvio Berlusconi.
Tuttavia l’estate pare aver lasciato immutate le idee degli elettori. A fronte di una astensione altissima, la media dei 7 giorni precedenti l’ultimo sondaggio pubblicato raggiunge l’iperbolica cifra del 40%, le preferenze dei votanti paiono inscalfibili: PD e PDL appaiati intorno al 27/28% con il centrodestra che vincerebbe la corsa alla camera grazie ai partitini con cui si circonda, Fratelli d’Italia innanzitutto, ormai stabilmente sul 2%, ma anche la Destra e gli altri piccoli movimenti che complessivamente stanno poco sotto l’1%. Sinistra e Libertà continua a testare quota 5% senza pero’ mai riuscire a superala, mentre il Movimento 5 Stelle sembra essersi adagiato attorno al 20%. In caduta verticale Scelta Civica e UDC che hanno in pratica dimezzato il loro risultato elettorale. Qualche vago segno di vitalità appare invece tra i resti di Rivoluzione Civile: Rifondazione Comunista va tranquillamente oltre l’1%, tetto al quale invece giungono la rediviva Italia dei Valori e i verdi.
Se pero’ trasponessimo queste percentuali in elettori reali, tenendo conto della possibile astensione, vedremmo un quadro un po’ diverso: SEL e PDL guadagnerebbero circa 250mila voti a testa, quanti più o meno ne perderebbe la Lega, mentre invece il PD ne perderebbe 1 milione. Cifra certo importante ma di gran lunga inferiore ai 3 milioni di elettori che abbandonerebbero il Movimento 5 stelle, negandogli la fiducia accordatagli a febbraio. E inferiore anche al milione e settecentomila elettori delusi dalla formazione di Monti.
Insomma dopo 6 mesi di governo delle larghe intese nessuno ha granché da festeggiare, ne’ la strana maggioranza al potere ne’ la sua opposizione.
Cerchiamo di capirci
Cerchiamo di capirci: in Italia il centrosinistra non ha mai superato il 45%, questo perché l’Italia e’ un paese fondamentalmente di destra.
Ergo il centrosinistra per vincere ha 2 sole possibilità:
1) spaccare il fronte conservatore:
2) andare a pescare i voti dall’altra parte con proposte e modi digeribili per un elettorato di cdx evidentemente stufo dei loro referenti politici
l’opzione 1) riusci’ a D’Alema nel 1996 separando Lega da Berlusconi, stavolta invece la manovra non e’ riuscita per manifesta incapacità del gruppo dirigente di Scelta Civica, campagna elettorale sbagliata di Bersani e fenomeno Grillo
Ergo rimane l’opzione 2) che e’ quella che vuole Renzi che ha anche i mezzi per farlo e infatti non gli interessano operazioni di ingegneria politica
Un partito serio non brucia, ne’ tira al bersaglio sulla sua migliore chance di vittoria AL MOMENTO, ne’ tantomeno pensa di dividersi per condurre strane alchimie elettorali.

