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Repubblica tarocca il Politometro a favore di Bersani
Di solito non presto molta attenzione ai giochetti internet per vedere a chi sei politicamente più vicino, tuttavia c’e’ chi ci si appassiona, come ad esempio Gianluca Borrelli (direttore del Termometro Politico) che con l’aiuto di un ricercatore del Politecnico di Torino e’ andato a investigare i possibili risultati del Politometro di Repubblica dedicato alle primarie.
La discussione la trovate interamente qui, sul forum di Termometro Politico, ed e’ un’analisi statistica interessante. Le conclusioni invece le riporto qui
In pratica si capiscono diverse cose:
1) il grosso delle risposte finisce in un cerchio che lambisce i tre candidati del PD e ignora gli altri se non in pochissime combinazioni sulle 390625 possibili. I quadrati gialli sono quelli dove capitano da 7000 a 8000 occorrenze. Mano mano che il colore si fa più scuro sono sempre meno. Per vedere la corrispondenza colori/densità di occorrenze sulla base delle possibili combinazioni basta vedere la colonna sulla destra dell’immagine seguente2) il candidato che ricopre l’area più vasta è Bersani (guarda caso). E’ anche quello con maggiori occorrenze nella propria area di influenza sul totale delle combinazioni 390625 (questo supponendo una distribuzione uniforme delle risposte)
Bersani 135137 pari al 34.6% del totale
Renzi 130729 pari al 33.5% del totale
Puppato 110649 pari al 28.3% del totale
Vendola 7287 pari al 1.9% del totale
Tabacci 6823 pari al 1.7% del totale
In pratica se fate il Politometro vi ritroverete bersaniani a vostra insaputa, come e’ successo a me che pure voterò Vendola.
Media primarie del centrosinistra: Bersani vs Renzi vs Vendola
In previsione delle primarie di domenica prossima diversi istituti di sondaggi hanno provato a misurare il consenso riscosso dai Fantastici 5 presso l’elettorato del centrosinistra. Il compito tuttavia risulta doppiamente improbo a causa della difficile quantificazione dell’elettorato delle primarie. Nel 2006 Prodi fu incoronato leader da una consultazione di oltre 4 milioni di cittadini. Bersani nel 2009 fu incoronato segretario del PD con poco più del 50%, 1.6 milioni di voti su un totale di circa 3 milioni. Lo stesso Bersani, in maniera un po’ paracula indica in 2 milioni di elettori la soglia del successo per la partecipazione.
Fatto sta che gli stessi istituti hanno spesso proposto 2 scenari nelle loro indagini, a volte ignorando completamente i competitors minori, Puppato e Tabacci. Anche l’approccio metodologico e’ stato abbastanza diverso. Alcuni hanno dedicato indagini approfondite come l’IPSOS del 21/11 che interroga 3000 persone cosi’ come il TECNE del 12/11, altri sembra che abbiano considerato giusto il sottocampione degli elettori di centrosinistra intenzionati ad andare a votare che rispondono ai classici sondaggi nazionali come nel caso del sondaggio Lorien del 9/11. In altri casi abbiamo rilevazioni su un numero veramente minimo di elettori, ad esempio il sondaggio dell’Istituto Piepoli si basa su solo 306 interviste, con un elevato errore statistico, oltre il 5%. Inoltre non tutti forniscono i margini di errore delle loro rilevazioni. Questa mancanza di omogeneità può influire sicuramente sulla qualità di una media semplice e per questi motivi ho preferito ricorrere ad una media “pesata” sulle interviste fatte da ogni sondaggio. Il risultato di questa operazione ci mostra un Bersani nettamente in testa con il 41%, circa 10 punti percentuali su Matteo Renzi, ma ben lontano da una vittoria al primo turno che pure sarebbe nelle sue possibilità , visto che come dicevo parte da un serbatoio di 1.6 milioni di voti con cui ha vinto le primarie del 2009. 
Anche considerando i trend Bersani sembra solidamente attestato sulla soglia del 40% in leggera ascesa, mentre Renzi pur avendo un trend ascendente più deciso che gli ha fatto agevolmente superare quota 30% riesce a sfiorare quota 40% in un solo sondaggio. In leggera discesa mi paiono invece le quotazioni di Nichi Vendola: partito con percentuali più vicine al 20% che al 10% attualmente pare essere più vicino al 10% che al 20% confermando la mia capacita’ di scegliere sempre il candidato perdente.
