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Vorrei ma non posso


Se un elettore o militante del PD si facesse un giro su internet e si domandasse il perché dello scherno, dell’astio e direi anche dell’odio che viene indirizzato sul PD e sui suoi sostenitori in maniera assolutamente acritica, la risposta credo sarebbe molto semplice.

C’erano grandi aspettative su di noi e le abbiamo deluse tutte, nessuna esclusa, in tutti i modi possibili.

L’ultimo treno l’abbiamo perso con Renzi probabilmente e probabilmente più ancora per la chiusura a riccio sulle primarie, sulle mezze aperture, sulle fulminee retromarce che per la sconfitta di Renzi stesso, da cui pure mi separano diverse cose.

Eppure sarebbe bastato conservare il capitale elettorale di cui i nostri elettori ci avevano investito nel 2008 e al Senato Bersani conterebbe su una falange di oltre 170 senatori. E invece non solo non abbiamo conservato quel capitale di fiducia, anzi quell’investimento enorme di fiducia, ma l’abbiamo dilapidato tra lotte interne ai più incomprensibili e quando non si litigava prendendo in continuazione posizioni all’insegna del vorrei ma non posso perché c’è sempre un bersaniano, margheritino, renziano  o rettiliano che vieta di prendere una posizione netta su una qualsiasi cosa, e quando questi mancano c’è sempre l’Europa che ce lo chiede, sopratutto il suicidio assistito.

E insomma gli elettori 5 anni fa ci avevano dato 37 talenti e noi manco li abbiamo messi sottoterra, li abbiamo spesi in figurine panini e manco abbiamo completato l’album.

Il tutto ovviamente con lo sguardo all’indietro e non puntato dritto davanti a se’.

Ora non so cosa succederà al PD, come al solito in mezzo all’ennesimo guado. Se per un qualche miracolo e/o congiunzione astrale riuscissimo a concretizzare gli 8 punti del programma di Bersani in un governo qualsiasi il merito, giustamente o magari no,  andrà a Grillo e amen, magari si sopravvive allo tsunami. Se si fa il governissimo non voglio nemmeno pensarci. Se si vivacchia con qualche strana geometria parlamentare al prossimo giro le elezioni saranno un terno al lotto, magari con Renzi si vince, qualunque cosa significhi visto che non riusciamo ad imporre la nostra agenda nella comunicazione politica, magari si (ri)perde.

E quindi niente: avremmo voluto cambiare questo paese, ma non abbiamo potuto cambiare neanche noi stessi

Nokia 3310 vs iPhone 5


Temo che si si stiano dando letture troppo politicizzate di questa tornata elettorale. Invece si sono giocate su una categoria facile facile vecchio vs nuovo, aldilà di tutte le nostre pippe mentali.

Viviamo un momento molto interessante, dopo anni di silenzio la politica non e’ più un tabù e se ne parla anche in luoghi abbastanza impensabili. E parlando escono fuori cose interessanti, come un mio conoscente di destra che era entrato nel comitato promotore di Renzi del suo paese (non lo sapevo!) e che poi alla fine ha votato Grillo.

Perché e’ il nuovo!

Poco interessa dei programmi, della classe dirigente e di altro. Questa ondata di pentimenti post datati, i sondaggi che dicono che la gente vuole un governo PD-M5S, non fanno che ribadire questo.

La gente voleva qualcosa di nuovo e Bersani si e’ presentato come usato sicuro.  Bersani voleva rassicurare il paese, il paese invece in crisi di nervi e’ andato a fare shopping.

Insomma lo scontro e’ stato tra un Nokia 3310 vs iPhone 5

Adesso ha scelto il nuovo ma ha paura che non funzioni

E abbiamo perso.

Solo che adesso ci ha preso l’iPhone 5 vuole che funzioni bene da telefono. Se non funziona glielo tireranno dietro.

E questo e’ un problema per Grillo, molto più di quanto si creda.

Noi intanto e’ meglio che ci si prepari al Nokia Lumia 800 o 900 (Renzi o Civati)