Cosa ci insegna il voto siciliano
Pubblicato da Il Metapapero
1) Il MoVimento 5 stelle non recupera un voto che sia uno dall’astensionismo. Sta cosa l’avevo già notata analizzando i flussi dei voti a Milano, il voto nell’isola lo conferma. Ergo se si vuole ragionare dei voti Grillo si sappia che sono voti di elettori in rivolta e non di astensionisti delusi. La differenza non e’ da poco perché e’ evidente che la proposta grillina sia comunque insoddisfacente per gran parte dell’elettorato
2) A naso, il centrodestra sta ancora li, frammentato tra PDL, UDC, MPA, ecc. ecc. quando si sommano liste e listarelle sempre intorno al 50% si arriva in Sicilia
3) Se la vittoria puo’ far sembrare che il PD sia uscito dal coma, ma ancora in sala di rianimazione, il risultato della Marano certifica la morte cerebrale di SEL e IDV, che finiscono fuori dall’ARS. Per il partito di Dipietro temo non ci siano più speranze, per SEL se sono intelligenti contrattano una resa col PD e ci entrano come corrente. Se poi Vendola finisce condannato, beh vabbeh, meglio che si diano all’ippica.
4) Se si vuole un idea di come sarebbe il Senato eletto in base alla proposta Maran, basta dare uno sguardo all’ARS futura. Al netto dei barocchismi siculi infatti il cuore delle due leggi elettorali e’ identico.
a) premio di maggioranza alla coalizione vincente
b) il superamento della soglia a livello nazionale/regionale porta alla distribuzione dei seggi a livello regionale/provinciale anche se nella singola circoscrizione si son presi meno voti della soglia
Pubblicato il 29 ottobre 2012, in Politica con tag Cancelleri, Crocetta, elezioni, Grillo, Lombardo, M5S, Marano, Micciche', Musumeci, PD, PDL, SEL, Sicilia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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