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Casablanca, Italy


A Dicembre scorso son stato, per motivi di lavoro, a Houston. In un momento di break una collega americana mi confidava il desiderio di venire in Italia per l’estate per visitare il Lago di Como (George Clooney ha fatto molto di piu’ della Brambilla per il nostro turismo), Venezia, Roma e poi passare una settimana sulla riviera italiana a… Casablanca.

Con imbarazzo le ho spiegato che Casablanca non si trova in Italia, bensi’ in Marocco. Ma lei ha insistito: “Pero’ e’ vicina a Roma”. Io, pensando che per gli standard US, Casablanca e’ effettivamente vicina a Roma, le ho detto di si’, che tanto poi ci pensera’ la compagnia viaggi a chiarirle meglio le idee.

Una volta ritornati sul suolo patrio poi il fattarello e’ divenuto l’aneddoto eponimo della nostra spedizione texana.

Oggi invece leggo il giornale e scopro che tra un po’ non potremo neppure piu’ permetterci di sfottere i colleghi americani sulle loro vaghe nozioni di geografia.

Dichiarazione di Resa


Pur salvando minimamente la faccia alla Gelmini, questo verbale  a suggello dell’incontro tra governo e sindacati di fatto sconfessa tutti i punti cardine della pseudoriforma della scuola

a) l‘orario obbligatorio delle attività didattiche della scuola dell’infanzia garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l’assegnazione di due insegnanti per sezione e provvederà soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie;
b) il tempo scuola della primaria sarà svolto, in relazione anche alla esigenza di riorganizzazione didattica, secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico a 24 (prime classi per l’a.s. 2009-10), 27, 30 e 40 ore. In particolare, per l’orario a 24 (solo prime classi per l’a.s. 2009-2010) e 27 ore, si terrà conto delle specifiche richiesta delle famiglie;

c) nelle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti per classe”.

d) nella scuola secondaria di primo grado, sarà previsto un orario obbligatorio da 29 a 30 ore, secondo i piani dell’offerta formativa delle scuole autonome;
e) nella scuola secondaria di primo grado le classi con il tempo prolungato, ferma restando l’esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni frequentanti, funzioneranno con non meno di 36 e fino ad un massimo di 40 ore;
f) ferma restando l’adozione di misure compensative idonee a garantire i complessivi obiettivi di riduzione dell’art. 64 del Piano Programmatico sarà previsto il congelamento per l’a.s.
2009/2010 dell’incremento del numero massimo di alunni per classe in connessione con l’attivazione dei piani di riqualificazione dell’edilizia scolastica;

g) sarà tutelato il rapporto di un docente ogni due alunni disabili;
h) dall’anno scolastico 2009/2010 troveranno attuazione i soli Regolamenti relativi al riordino del primo ciclo e al dimensionamento della rete scolastica e l’ottimale utilizzo delle risorse umane della scuola, con la contemporanea rimodulazione delle economie da realizzare per tale anno scolastico;
i) i regolamenti relativi al secondo ciclo si attueranno dall’a.s. 2010/2011. Si svolgeranno fin dal gennaio 2009 le iniziative e le attività di informazione al fine di far conoscere, diffondere e approfondire i contenuti dei nuovi percorsi di studio.

Il Governo si impegna inoltre:
1) a costituire un tavolo permanente di confronto per ricercare le possibili soluzioni a tutela del personale precario attualmente con nomina annuale o fino al termine delle attività didattiche, per favorire continuità delle attività di insegnamento e di funzionamento;
2) a prevedere, qualora le risorse di bilancio lo consentano, l’estensione degli sgravi fiscali previsti in materia di salario accessorio”.

In sostanza le “economie” richieste alla scuola si troveranno altrove. Il che non e’ il massimo, ma almeno non si risparmiera’ toccando il segmento di scuola, la primaria, che meglio funziona in Italia. Rimane comunque un ragguardevole risultato per un movimento popolare e spontaneo che ha infiammato il paese tra ottobre e novembre.

Rimane comunque la necessita’ di riformare la nostra scuola, specie quella media, come del resto confermano le anche le ultime ricerche internazionali (qui per la matematica e qui per le scienze) , che vedono gli ottimi risultati dei bambini di 9/10 anni e al contempo i pessimi risultati dei loro fratelli maggiori