L’effetto primarie fa schizzare il Partito Democratico oltre quota 30% trascinando il centrosinistra alla maggioranza relativa in ambo i rami delle camere. L’exploit del PD avviene ad astensione invariata, tra il 41% e il 42%, il che rende ancora più evidente il travaso di voti dal Movimento 5 Stelle, che perde circa l’1%, al partito guidato da Matteo Renzi. Forza Italia rimane sostanzialmente stabile, mentre il Nuovo Centro Destra di Alfano guadagna qualcosa dalle precedenti rivelazioni. Anche la Lega Nord, nonostante il congresso celebrato la scorsa settimana in concomitanza con quello del PD conferma sostanzialmente i voti della precedente settimana. In ulteriore diminuzione Scelta Civica e UDC che complessivamente sono poco sopra il 4%.