Quer pasticciaccio brutto a Castelvolturno
Che tirasse una brutta aria intorno al Napoli di Donadoni s’era capito dall’ennesima intervista fuoco&fiamme di Delarurentis di lunedi’. La situazione e’ oggettivamente grave, aldila’ del mediocre inizio del campionato, peraltro mediocre, a modesto avviso dello scrivente, piu’ per i risultati che per il gioco che ha tratti mi e’ parso persino brillante, perche’ denota lo stato confusionario della societa’, ben rappresentato dalle esternazioni cinematografiche del patron.
Parliamoci chiaramente: e’ stato DeLaurentis a prendere Donadoni in corsa l’anno scorso, superando le contrarieta’ di Marino e a esonerare Reja e a prendere Donadoni come sostituto, e’ stato DeLaurentis a impostare il mercato, a partire da Quagliarella prima punta a finire a Zuniga esterno dopo aver fermato l’acquisto di Dossena, e’ stato DeLaurentis a invocare piazza pulita cedendo Blasi. Le colpe sia chiaro ricadono anche su un Marino che ha sguarnito la fascia sinistra cedendo Mannini e Vitale, probabilmente in attesa di Dossena ma tant’e’, e per non aver “programmato” la sostituzione di Blasi per tempo. Donadoni poi, schierando Datolo terzino sinistro, non aiuta certo a dissipare dubbi anzi.
Il risultato e’ una squadra da Champions sul lato destro e da salvezza quasi tranquilla sulla sinistra, con un centrocampo di fini dicitori di alta qualita’ ma privo di nerbo che rende vulnerabile una difesa ancora alla ricerca di una tranquillita’ che dovrebbe arrivare da DeSanctis.
Insomma una macchina squilibrata cui occorre tempo e pazienza per cominciare girare a mille come pure e’ nelle corde dei suoi giocatori. Pazienza che non ha ne’ il pubblico e quel che piu’ grave neanche il presidente.
Quindi temo che, a meno di un miracolo in corso d’opera, assisteremo allo stesso papocchio cui ci hanno abituato i “presidenti” italiani stile Zamparini, esonero del tecnico, rifondazione ennesima della squadra, con seri rischi che, se non si centra l’Europa League, i giocatori di classe che pure abbiamo, smettano di credere al progetto e se ne vadano a fine anno. O peggio ancora ci si ritrovi intruppati nella lotta per la salvezza con una squadra che si credeva costruita per i piani alti, e quindi priva dell’umilta’ necessaria, con un pubblico indifferente o persino ostile.
Ergo stasera son pessimista, e temo che l’analisi di ottanta/cento sia persino ottimistica a questo punto.
P.S. Qualcuno spieghi a DeLaurentis che il calcio non e’ una macchina, cioe’ non e’ che pompando soldi ottieni risultati di per se’. Basta vedere la psico-Inter fino a calciopoli o il Real dei galacticos. E il bello del calcio e’ appunto questo: che non sempre vince chi ha speso di piu’.
Pubblicato il 23 settembre 2009, in Calcio, Napoli, Uncategorized con tag Delaurentis, Donadoni, Pierpaolo Marino. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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