Le elezioni delle aspettative mancate
Doveva essere il trionfo del centrodestra ma e’ stata solo una vittoria.
Doveva essere il tracollo del centrosinistra ma e’ stata solo una sconfitta.
Alle europee c’e stato un flop del PDL, che pur rimanendo il primo partito, e’ arretrato rispetto a un anno fa. La stessa crescita della Lega e’ una sorta di illusione ottica, perche’ in voti assoluti guadagna poco e niente rispetto ad un anno fa, con la differenza che adesso si e’ presentata ovunque, mentre un anno fa si fermava giusto sotto il Po.
All’interno del centrosinistra si e’ assistito a una ridistribuzione dei voti al suo interno, che ha consentito, almeno in percentuale, di mantenere le posizioni di un anno fa. Il voto all’IdV mi ricorda tanto l’exploit dei radicali nel 99. Secondo me son voti in uscita dal PD che possono essere riconquistati, anche facilmente, laddove il PD si dia un’anima. SeL rimane un incognita, ma credo che conoscendo i soci fondatori, tra un po’ non ne sentiremo piu’ parlare. RC ormai va per la sua strada, coltivando quel suo 3/4% di reduci, e tale rimarra’ almeno nel medio periodo.
L’UDC rimane li’, siccome immobile.
La lettura delle amministrative e’ meno facile. Nel 2004 l’Unione aveva letteralmente piallato il centrodestra. pensare di replicare quel risultato sarebbe stata utopia anche se Veltroni avesse vinto le elezioni, figurarsi adesso che il PD e’ sull’orlo del baratro. Il centrodestra ha vinto, manon ha sfondato, ha riequilibrato la situazione sul territorio, ma il PD ha centrato il suo obbiettivo minimo, ovvero rimanere sul territorio stesso, senza liquefarsi.
Da questo punto di vista il risultato delle amministrative e’ per il PD piu’ importante di quello delle europee.
Vede i suoi insediamenti storici intaccati ma mantiene gran parte delle roccaforti. Mantiene un barlume di testimonianza nel lombardo-veneto, ma al sud la Puglia di Vendola e D’alema si presenta come laboratorio politico dell’alleanza con l’UDC, alleanza che la’ dove stretta (aldila’ di ogni considerazione politica) numericamente funziona.
Il centrodestra invece riconquista alcuni territori storici persi nel 2004 come la provincia di Milano (anche se a fatica) e si prende alcune roccaforti simboliche come Venezia, Piacenza e il comune di Prato (ma anche Savona e Orvieto), pero’ affanna in Piemonte ma sopratutto, sorprendentemente, al Sud.
C’e’ da dire che alcuni di questi territori erano governati dal centrosinistra da tempo immemore e un po’ di alternanza non puo’ far male, anzi.
Comunque a mio parere il dato piu’ interessante di questa tornata e’ che c’e’ un centrodestra che vince, a prescindere dal B., e questa non e’ una buona notizia per Silvio.
Pubblicato il 23 giugno 2009, in Partito Democratico, Politica con tag Berlusconi, Elezioni Amministrative. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
Lascia un commento
Comments 0