Un piccolo passo


Un piccolo passo nella direzione indicata da Isaia Sales

 

GABRIELE: «SOSTEGNO AL REDDITO, LEGHIAMOLO ALL’OBBLIGO SCOLASTICO»

 

Nella giunta della Regione Campania Corrado Gabriele detiene sia la delega all’Istruzione che quella al Lavoro. Questa circostanza lo rende l’in terlocutore principale per capire in che modo è possi bile invertire la preoccupante tendenza sull’abbando no degli studi (circa 7 su 10) da parte dei figli di disoc­cupati, segnalata da una ricerca della Svimez.

Assessore, magari la spiegazione sarà banale, ma questo non attenua la drammaticità di questi dati.

«E infatti si tratta di dati drammatici che si accom pagnano a quello che già conosciamo sul mancato completamento degli studi, qui in Campania, da parte di almeno 40mila maggiorenni».

Avevate, dunque, come si usa dire, il polso della situazione?

«Disponiamo di un sistema anagrafico scolastico che ci consegna non solo i numeri, le statistiche, ma anche i nomi di tutti gli studenti che non completano gli studi. In qualsiasi momento possiamo sapere chi sono, città per città, quartiere per quartiere, i ragazzi che abbandonano la scuola e come si affacciano nel mercato del lavoro».

Quali strumenti concreti si possono mettere in campo per incentivare i figli dei disoccupati a conti­nuare gli studi?

«Certamente il sostegno al reddito non basta. Noi già col reddito di cittadinanza abbiamo erogato 350 euro mensili a 30mila famiglie. Da quest’anno lo abbia mo legato all’osservanza dell’obbligo scolastico. Se an che uno dei figli di una famiglia che lo percepisce non completa la scuola, l’erogazione del reddito viene im mediatamente interrotta. Credo che possa essere un modello operativo. Riteniamo, infatti di applicarlo an che per le altre forme di assistenza al reddito. Occorre legare l’assistenza al reddito a politiche di learnfare (accrescimento delle conoscenze, ndr) e welfare ». 

La Regione si è impegnata a sostenere il reddito dei cassintegrati. Cosa ha previsto per aiutare i ra­gazzi a frequentare le scuole superiori e l’universi tà?

«Nell’ultimo decreto anticrisi abbiamo inserito vou cher formativi che possono essere utilizzati da diplo­mandi e laureandi. Sono diecimila».

In cosa consiste il voucher?

«Consente di sostenere il costo del diritto allo studio per il diploma e tutto i costi della formazione uni­versitaria. In più, è previsto il riconoscimento di una borsa di studio di 400 euro per 6 mesi, legata natural mente al profitto. Sarà possibile finanziare anche mil le master all’estero».

La selezione degli aventi diritto avverrà in base al reddito delle famiglie?

«Sì, verranno selezionati in base al reddito. I bandi saranno pubblicati entro la fine di aprile. E attuati nel prossimo anno scolastico».

Che impatto potranno avere queste misure sul prosieguo degli studi?

«Partendo dal dato dell’anagrafe scolastica, ridurremo di un quarto il disagio. Ma voglio essere realista: se, malauguratamente, la crisi continuerà a mordere le caviglie del Paese e della Campania i nostri sforzi potrebbero essere almeno in parte vanificati. Se per gli operai di Pomigliano continuerà la Cassa integra zione molti altri ragazzi abbandoneranno l’università. La nostra è, insomma, una corsa contro il tempo».

Pubblicato il 6 aprile 2009, in Politica, Scuola con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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