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Pirla io che ci ho creduto
La querelle Veltroni-Carotenuto-Calearo su twitter riassume bene i problemi del PD.
In pratica un ex-segretario di partito dopo 3 anni si scusa per una pessima candidatura al parlamento. Ora, a parte il fatto che un ex-segretario di partito in Europa di solito e’ dedito al giardinaggio e non a rimestare dietro le quinte della politica, possibile che Veltroni non si fosse accorto 4 anni fa della tempra morale di Calearo? Possibile che a fronte del fallimento plateale di una delle sue scelte politiche dirimenti non taccia per la vergogna e si rassegni al fatto di aver fallito in maniera definitiva?
E qui veniamo al punto. Molto semplicemente i fallimenti del PD sono i fallimenti di una classe politica inadeguata e impreparata alle sfide che la nascita del partito poneva.
La giusta ambizione di unire il meglio delle tradizioni del cattolicesimo democratico e del socialismo e’ franata dietro ai tanti che si sono nascosti al riparo di quella idea per continuare a campare e/o per ritagliarsi un posto al sole.
Insomma il problema del partito non sono le idee e le aspirazioni ma le persone che fanno finta di portarle avanti. Amaramente, alla fin della fiera, solo in pochi han creduto alla nascita del PD, e anche questi disperatamente inadeguati, gli altri si son messi dietro a quella che hanno sempre ritenuto una furba mossa di marketing politico. Il risultato e’ un partito senza anima diviso tra chi fa marketing politico e semi-nostalgici della socialdemocrazia d’antan.
La base del partito che alla fine ci ha creduto, e ci crede, assiste sconsolata.
Tuttavia ha anch’essa le sue responsabilità, per aver permesso in maniera silente lo scempio di idee e di storie politiche, in alcuni casi replicando i meccanismi della testa del partito, per aver mancato di coraggio al’ultimo congresso.
E adesso? Bersani tenterà di dare un’anima chiaramente socialdemocratica al PD. La debolezza dei suoi avversari interni e la tumultuosa fase politica con un po’ di fortuna glielo consentirà anche a seguito di riposizionamenti di parti della classe dirigente del partito. E poi? Poi rischia di essere schiacciato tra quarto polo, Sel, IDV, M5S da un lato, UDC dall’altro. Non una grande prospettiva.
Certo potrebbe con coraggio imbracciare senza se e senza ma la via delle primarie e rinnovare il partito, pero’ temo che non ne abbia ne’ il coraggio ne’ la lungimiranza. E torniamo al punto di prima, cioe’ una classe dirigente impreparata e inadeguata alle sfide davanti a noi.
Quanto a me, staro’ alla finestra.
