Puo’ una teoria confutare un esperimento?
Qualche giorno fa Robert Cohen e Sheldon Glashow, non proprio gli ultimi arrivati, hanno pubblicato un articolo sulla questione dei neutrini supeluminali. In pratica hanno ipotizzato che, se i neutrini vanno piu’ veloci della luce, ci sarebbe una sorta di effetto Cherenkov anche per loro e che quindi dovrebbero perdere parte della loro energia quando arrivano al Gran Sasso partendo dal Cern. Poiche’ questo fenomeno non e’ osservato significa che non stanno andando piu’ veloci della luce.
Da un certo punto di vista non e’ una riflessione particolarmente originale, i due si muovono entro le ben conosciute tecniche e problematiche della Relativita’ e quindi tanto valeva, come acutamente commentano a pie’ dell’articolo riportato, ripubblicare l’articolo di Einstein del 1905.
Comunque anche la questione epistemologica si fa interessante a questo punto. Una teoria puo’ confutare i risultati di un esperimento? Lakatos probabilmente ci avrebbe sguazzato alla grande, cosi’ come Kuhn. Certo la questione e’ ancora agli inizi, mancano risultati che confermino il risultato di OPERA (o lo smentiscano), manca anche una teoria che possa minimamente interpretare il fenomeno, pero’ i pezzi grossi si stanno muovendo e qualora ci fosse qualche altra conferma ci sara’ da divertirsi un bel po’.
Pubblicato il 7 ottobre 2011, in Scienza con tag CERN, Cherenkov, Glashow, gran sasso, neutrini, Opera, velocita' della luce. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 7 commenti.
Beh, più che una teoria che confuta un esperimento io la interpreterei come una “possibile incongruenza che può gettare un dubbio sulla misura”.
D’altra parte non si può dire molto altro per il momento, e Cohen-Glashiw non sono proprio gli ultimi venuti…
Per altro, forse è uno dei più seri apparsi per il momento…
beh insomma Cohen e Glashow si muovono nel recinto della relativita’ classica, che ne sai se a velocita’ superluminali c’e’ ancora l’effetto Cherenkov?
Bisognerebbe vedere tecnicamente su cosa è basato l’effetto Cherenkov e se può reggere per i neutrini, ma confesso che ho tanta di quella ruggine che non ne ho idea.
Anche se “assume” l’effetto Cherenkov, resta un articolo sobrio e non è certo oro colato… certo più sobrio di chi ha (già!) ipotizzato che i neutrini passano in dimensioni superiori e per questo fanno un percorso più corto nel nostro spazio…
Non credi?
oh beh, dal punto di vista “tecnico” non ho dubbi che i due abbiano fatto per bene i loro conticini e quindi, no doubt, nell’ambito della teoria classica e’ un ulteriore indizio che non abbiamo superato la velocita’ della luce…
Cmq la cosa piu’ divertente che ho letto in giro e’ che i neutrini attraversando i nuclei abbiano fatto l’effetto tunnel e accorciato il percorso (hai visto mai che la Gelmini avesse avuto ragione?)
Ah, non quella della dimensioni extra? 🙂
vabbeh ma le dimensioni extra ce l’hai gia’ nella Teoria delle Stringhe
Guarda questa: neutrini con massa immaginaria http://www.science20.com/quantum_diaries_survivor/tamburini_neutrinos_are_majorana_particles_relativity_ok-83428
e forse e’ la meno bislacca di tutte eh…